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Ferrara: il Sito Produttivo e il Centro Ricerche

Il sito produttivo e il Centro Ricerche di Ferrara di LyondellBasell fanno parte di un complesso multi societario situato in Emilia-Romagna. L’insediamento ha una lunga storia nel settore delle poliolefine e continua a concentrarsi su questa tradizione di innovazione. Grazie al contributo di circa 900 dipendenti, l’azienda è presente in tre aree: Centro Ricerche "Giulio Natta", con laboratori e impianti pilota; produzione catalizzatori e produzione polimeri, con le tecnologie Spheripol e Catalloy.

Ferrara è attualmente il sito più grande al mondo di LyondellBasell per lo sviluppo e la produzione di catalizzatori Ziegler-Natta; la sua forza risiede nell’integrazione esistente tra ricerca di base, tecnologie di processi e produzione finale. I polimeri realizzati a Ferrara (polipropilene e resine poliolefiniche avanzate) sono utilizzati in un’ampia varietà di applicazioni in diversi settori, dall’alimentare al medicale, dal tessile all’automobile.

Lo stretto rapporto tra ricerca e produzione è, dunque, alla base del successo del sito ferrarese.

Il Centro Ricerche “G. Natta” di Ferrara

Il Centro Ricerche “G. Natta” rappresenta un caso di eccellenza nel panorama industriale italiano e si colloca ai vertici più alti, a livello mondiale, per le innumerevoli scoperte e invenzioni che ha saputo ideare e industrializzare.

L’11 marzo 1954 Giulio Natta inventa il polipropilene, commercializzato da Montecatini con il nome di Moplen e nel 1957 viene avviato, a Ferrara, solo dopo 3 anni della scoperta del materiale, a tempo di record, il primo impianto al mondo di Polipropilene (PP).

Si tratta di una vera rivoluzione nel campo della sintesi dei polimeri che sarà motivo di conferimento del Premio Nobel per la Chimica, nel 1963 a Giulio Natta, ancora oggi unico a ricevere quest’onorificenza per la Chimica, in Italia.

Le scoperte di Natta hanno cambiato radicalmente il modo di intendere la chimica e di sfruttarne i vantaggi, creando un forte legame tra mondo accademico e mondo industriale, così insolito nel panorama italiano.

La scoperta del polipropilene isotattico genera una vasta eco e spinge la maggior parte delle grandi aziende chimiche internazionali, e molte università, ad affrontare il tema della polimerizzazione stereospecifica, anche se Natta e la sua Scuola hanno conservato sempre un indiscutibile primato, ancora oggi ravvisabile nel Centro Ricerche di Ferrara a lui intitolato.

Il fattore determinante che ha consentito questo lungo e durevole successo è da attribuire a quella che da sempre è stata la mentalità di Natta e dei suoi allievi: la visone della chimica come una scienza aggregante delle diverse competenze,  vale a dire la realizzazione e l’utilizzo di un prodotto reso possibile dal lavoro di team interdisciplinari comprendenti fisici, chimici, ingegneri e tecnologi.

Questa scuola, questo patrimonio di conoscenze e di “modo di fare ricerca”, si è, trasmesso e rinnovato, negli anni, all’interno di società quali Montecatini, Montedison, Montepolimeri, Himont, Montell, Basell e, oggi, LyondellBasell.

Tra le tante invenzioni che hanno visto la luce nel corso di oltre mezzo secolo a Ferrara, merita ricordare che negli anni settanta, in collaborazione con la nota casa automobilistica piemontese è stato sviluppato e realizzato il primo paraurti in polipropilene, montato, per la prima volta, sulla Ritmo: un cambiamento rivoluzionario, tecnologico e stilistico, che ha influenzato l’intero settore e che perdura ancora oggi; un’invenzione storica la cui testimonianza è presente anche al Museo della Scienza e della Tecnica di Milano, dove è possibile ammirare i primi manufatti in polipropilene. 

I Successi Negli Anni

Subito dopo l’invenzione del Polipropilene, alla fine degli anni ’60, il Centro Ricerche “G. Natta” è stato protagonista di un’altra scoperta di fondamentale importanza, la cosiddetta catalisi ad “alta resa”, che permetteva impianti più semplici ed economici e una miglior qualità del prodotto.

Tale scoperta, applicata prima al polietilene e, a partire dagli anni ’70, anche al polipropilene isotattico, rese possibile la realizzazione di un’altra invenzione che rivoluzionò l’industria del polipropilene: il processo Spheripol, caratterizzato da notevoli risparmi energetici ed enormi vantaggi ecologici.

Il primo processo venne installato, alla fine del 1982, a Brindisi; dopo pochi mesi ne seguì installato uno dello stesso tipo anche a Ferrara: la diffusione del processo Spheripol  è stata tale che oggi esistono oltre 115 impianti nel mondo.

Nonostante il successo delle nuove tecnologie, era importante proseguire la ricerca e lo sviluppo per un continuo miglioramento della qualità e della versatilità dei prodotti: alla fine degli anni ’80, l’azienda presenta il Catalloy, un innovativo processo estremamente flessibile che permette la produzione di materiali poliolefinici avanzati ad alto valore aggiunto, non ottenibili mediante la tecnologia Spheripol.

Nel 1990 entrano in funzione due impianto Catalloy, uno a Ferrara e uno a Bayport (USA).

Dopo qualche anno, viene realizzato il processo Spherilene, una tecnologia per la produzione di polietilene lineare, le cui principali caratteristiche sono versatilità, economicità, sicurezza e rispetto ambientale.

Le attività del Centro Ricerche “G. Natta” continuano anche nel nuovo secolo: nel 2002 nasce il processo Spherizone, una tecnologia per polipropilene talmente avanzata ed innovativa che permette di ampliarne la gamma di applicazioni. Il primo impianto Spherizone industriale è messo in funzione a Brindisi (nel 2002): un successo confermato dalla presenza, ad oggi, di oltre 10 impianti nel mondo basati su questa tecnologia.

La ricerca sui catalizzatori per Polietilene e Polipropilene, perseguita con continuità e convinzione a Ferrara fin dalle prime scoperte di Natta, ha continuato, a sua volta, a ideare e sviluppare famiglie di catalizzatori sempre più avanzate e versatili.

I catalizzatori ad alta resa sono stati, infatti, portati a tale punto di sofisticazione e sviluppo che oggi LyondellBasell è leader di mercato. Si può quindi, a buon diritto, affermare che il Centro Ricerche di Ferrara ha saputo non solo raccogliere, ma trarre il massimo vantaggio dall’eredità del grande scienziato dal quale ha preso il nome.

L’attività del Centro Ricerche è suddivisa nelle seguenti principali funzioni:

  1. ricerca di base sui sistemi catalitici
  2. caratterizzazione di struttura e comportamento dei prodotti
  3. tecnologia: sviluppo di nuovi processi e progettazione di impianti
  4. sviluppo di nuovi prodotti e applicazioni

Catalloy, Moplen, Spherilene, Spheripol e Spherizone  sono marchi di proprietà o usati dalle società del gruppo LyondellBasell

LyondellBasell è un’azienda leader nell’industria chimica mondiale e crea soluzioni per una vita quotidiana sostenibile. Attraverso tecnologie avanzate e investimenti mirati, promuoviamo un’economia circolare e a basse emissioni di carbonio. In tutto ciò che facciamo, miriamo a sbloccare valore per i nostri clienti, investitori e società. In qualità di uno dei maggiori produttori al mondo di polimeri e leader nelle tecnologie poliolefiniche, sviluppiamo, produciamo e commercializziamo prodotti innovativi e di alta qualità per applicazioni che vanno dal trasporto sostenibile alla sicurezza alimentare, dall’acqua pulita all’assistenza sanitaria di qualità. Per ulteriori informazioni, visitate il sito www.lyb.com o seguite @LyondellBasell su LinkedIn.

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